Il grande mondo dei dispositivi per il chitarrista acustico che deve affrontare il palco si arricchisce di questo splendido Headway EDB-1, un preamplificatore stereo di origine inglese dotato di una grande quantità di controlli, molti dei quali davvero essenziali su una macchina di questo tipo. Di base è un preamplificatore in Classe A con due ingressi separati ed equalizzazione a 5 bande con un Notch Filter in comune, ma c’è dell’altro. Andiamo per ordine.
Caratteristiche
La prima sensazione è ottima, la scatola è piccola e pesante, dà una confortevole sensazione di robustezza e qualità, non certo di prodotto scadente assemblato alla ‘come capita’. Siamo subito incuriositi dalla quantità di piccoli potenziometri presenti sulla parte superiore, e dalle varie sezioni molto ben evidenziate dalla disposizione dei controlli. Andiamo a vedere cosa offre.
Due ingressi jack separati (in realtà sono sul bordo, non sul top) uno dei quali funziona anche come ingresso stereo: se avessimo un solo cavo stereo che esce dalla chitarra e un ingresso XLR bilanciato microfonico; i due canali hanno uno switch ciascuno, questi permettono di variare l’impedenza in ingresso, sono molto utili perché capiamo che ci possiamo collegare qualsiasi tipo di pickup, attivo o passivo che sia. L’ingresso 2 ha uno switch che ne inverte la fase, entrambi i canali passano per l’altro switch chiamatoRange, è un taglio preimpostato sulle basse frequenze di tre diversi tipi, per basso, chitarra o violino.
Si, perché l’EDB-1 è un preamplificatore pensato per molti strumenti differenti, non solo per la chitarra.
La fila di controlli subito sopra è il cuore del preamp, l’equalizzazione a 5 bande con controlli di Bassi, Medio-Bassi, Medio-Alti, Alti e Presence. Immediatamente sopra la sezione del Notch Filter, evidenziata graficamente, c’è lo switch per inserirla e due controlli, quello relativo all’ampiezza della banda e la ricerca della frequenza. Sulla loro destra il Mute e il volume Master di uscita generale della macchina. Non è finita, perché salendo troviamo l’alimentazione Phantom per microfoni a condensatore, funziona sugli ingressi jack 1 e su quello XLR. In cima lo switch On/Off con relativo led verde, un led rosso che segnala le batterie scariche (ne parliamo fra poco) e lo switch Ground Lift per cercare di cancellare eventuali rumori di fondo.
Sul lato superiore (con il preamp poggiato a terra, si intende) abbiamo un’uscita bilanciata XLR, l’ingresso per l’alimentatore (fornito di serie) e il vano per le due batterie da 9 volt: questa è una garanzia di qualità perché l’Headway lavora in questo modo a 18volt e non a 9, e perché possiamo andare tranquilli a suonare sempre e comunque, in Italia e all’estero, visto che le batterie di questo tipo le troviamo ovunque, e se si rompesse l’alimentatore non c’è da preoccuparsi. Sul lato destro l’uscita sbilanciata con jack tradizionale che porta il segnale complessivo delle nostre regolazioni.
Cosa fa e come lo fa
Non ci lasciamo sfuggire l’occasione di collegare uno strumento di quelli complicati: chitarra acustica con doppio sistema di amplificazione, due diverse, in realtà, una delle quali con un pickup microfonico a contatto, gli altri sistemi utilizzati per il test sono magnetici da buca e piezo, c’è quasi tutto.
La prima sensazione è ottima, il suono è caldo e definito, possiamo dire che rispetta la tradizione del celebre British Sound? Gli inglesi hanno le idee chiare, che si parli di chitarre elettriche o alta fedeltà, e una certa caratteristica la troviamo nel preamplificatore in prova. Già con i controlli in posizione flat il suono è ottimo, testiamo l’efficacia dei controlli e notiamo subito quanto sia importante la divisione medio-alte medio-basse, il range in cui operano è differente e soprattutto le modifiche timbriche sono davvero interessanti, questa suddivisione è troppo spesso sottovalutata su dispositivi di questo genere; possiamo ‘sgonfiare’ il suono senza ucciderlo, o esaltare quella parte di suono che spesso viene tagliata, le frequenze medie sono le più importanti nel nostro strumento, e il taglio indiscriminato è criminoso, come se eliminando ciò che forma il timbro potessimo migliorarlo, assurdo. Se un pickup suona male va cambiato e trovata una soluzione, non possiamo pensare di farlo suonare bene solo con una riduzione delle frequenze medie. Interventi di aggiustamento si, ma non siamo stupidi, se un cantante canta male possiamo equalizzarlo quanto vogliamo, sempre male canterà. Resta il fatto che l’Headway ha un gran suono, e i controlli li tocchiamo pochissimo. Alziamo molto il volume e cerchiamo di ‘creare’ il problema feedback per utilizzare il Notch Filter e ci accorgiamo che funziona a dovere: elimina immediatamente il problema centrando la nota in maniera decisa, a quel punto possiamo addirittura incrementare basse e medio-basse, tanto non rischiamo quasi più nulla. Se impariamo ad utilizzare i controlli dosandoli nel modo giusto c’è da divertirsi. L’inversione di fase cerchiamo di evitarla, come al solito, non ci piace granché, non è un problema del preamp, è nostro. L’utilizzo dell’Headway è davvero intuitivo, non servono lauree in chitarrologia e la resa con strumenti diversi e varie tipologie di pickup è eccellente; abbiamo provato anche a compararlo con altri pre che conosciamo bene e non sfigura mai, anzi suona quasi sempre meglio o in maniera leggermente diversa, ma mai peggio.
Vanno dette anche altre cose, a questo punto: oltre a darci la possibilità di suonare con molti tipi di pickup differenti, e anche microfoni a condensatore grazie all’alimentazione phantom, possiamo portare sul palco e amplificare due chitarre diverse, utilizzando i due ingressi separati con cavi mono: saremo costretti a condividere l’equalizzazione, ma non sembra un grande problema, anche perché potremo inserire e regolare il Notch Filter solo su una delle due, grazie allo switch che lo attiva. E comunque ricordare due settaggi leggermente diversi non è un grande problema, è tutto a portata di mano e un piccolo appunto ci aiuterà nel cambio, anche perché così potremo girare con un solo pre anziché con due.
Un preamplificatore di alto livello è quello che ci vuole quando si ha uno strumento da portare sul palco, soprattutto se per la chitarra e per amplificarla abbiamo già speso dei bei soldi. Non si può certo risparmiare su questo, sono soldi spesi bene, benissimo.
La qualità dell’Headway è indiscutibile, ci permette di mandare un segnale al nostro amplificatore, qualora ne avessimo uno, e di mandarne uno bilanciato al banco di regia, evitando D.I. che magari non conosciamo, restando su una qualità alta.
Unico piccolo neo l’equalizzazione comune ai due canali: alcune volte si preferisce togliere molte basse frequenze ad un microfono interno e non all’altro magnete, in questo caso non sarebbe possibile, ma vi assicuriamo che abbiamo provato a ‘mettere in difficoltà’ il sistema e non ci siamo riusciti. Anche il Notch Filter ha una quantità di taglio fissa che è piuttosto evidente, questo risulta in una diminuzione complessiva delle basse frequenze, recuperabile però grazie alla sezione EQ davvero efficace. Anche in questo caso stiamo cercando il pelo nell’uovo, chi ci segue sa che lo facciamo di abitudine, è un servizio a voi che leggete e ai produttori che si fidano del nostro giudizio, e di questo siamo loro grati.
Nel complesso, se avete dubbi su cosa comprare provate l’EDB-1, non resterete delusi.