Chitarre Gibson Custom Laboratory Murphy disponibili!
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Tom Murphy è una leggenda nel settore della liuteria elettrica.
Nato a Marion (Utah) -classe 1950- Tom inizia la carriera di chitarrista da adolescente e nel giro di qualche anno diviene professionista fra tournée live, produzioni teatrali e televisive. La sua carriera di musicista attraversa la stagione d’oro della musica moderna, dalla rivoluzione beat sino al movimento hippy e in questi anni Tom vive pienamente la “Golden Era” non solo della musica, ma anche della chitarre elettriche più belle mai prodotte al mondo.
Nel 1989, durante un concerto a Nashville, gli venne offerto un posto di lavoro alla Gibson, un impiego che Tom accettò di buon grado perché avrebbe consentito di conciliare la possibilità di continuare a suonare la chitarra con l’opportunità di entrare in uno degli stabilimenti di produzione di strumenti musicali più importanti al mondo.
Il primo incarico presso la Gibson fu quello di riparare chitarre “second choice”, cioè gli esemplari che non superavano i severi test di qualità e che presentavano imperfezioni, piccole abrasioni, graffi o ammaccature della finitura. Per policy di casa Gibson gli strumenti dovevano lasciare lo stabilimento in condizioni funzionali ed estetiche assolutamente perfette.
In questi anni Murphy suggerisce al colosso di Nashville l’idea di rimettere in produzione i gloriosi modelli della “Golden Age Gibson”, come la Les Paul Standard “burst” del 1959. Si trattava di modelli che Murphy, da chitarrista professionista, aveva ben conosciuto e che sapeva sarebbero stati apprezzati da tutti i chitarristi degli anni ’90 e dalle generazioni a venire.
Il progetto fu accolto con entusiasmo e Gibson avviò un proprio Custom Shop mettendo in produzione la Les Paul ’59 reissue nelle finiture sunburst e gold. E proprio qui inizia la mission di Murphy, che ha in mente non solo il creare semplici riedizioni di modelli storici, ma soprattutto di riprodurre gli elevati standard qualitativi che avevano contraddistinto la Gibson alla fine degli anni ’50 e la cui magia sembrava svanita da oltre un ventennio.
La maniacale idea della riproduzione di modelli vintage, unita al know how acquisito nel trattamento delle finiture delle chitarre “second choice”, condurrà Tom ad assecondare le richieste dei clienti di poter acquistare strumenti che possedessero la patina e lo spirito timbrico dei veri modelli d’epoca con un trattamento della finitura e dell’hardware che trasmettesse il feel di chitarre che avessero alle spalle decenni di utilizzo personale.
Murphy diviene in poco tempo il guru delle antichizzazioni, dei segni che il tempo lascia inevitabilmente su di una chitarra elettrica: craccatura della vernice alla nitro causata dalla progressiva perdita di elasticità, dalle escursioni termiche e di umidità; ossidazione, macchie e sbiadimenti delle pigmentazioni per l’esposizione alla luce; usura dell’hardware per il contatto agli agenti esterni e alla sudorazione dell’esecutore.
La fama di Tom diviene tale che tutti i musicisti lo ricercano per entrare in possesso di una sua creazione sino a quando, nel 1994, decide di lasciare mamma Gibson e di rientrare nell’amata città natale dove continuerà in proprio l’arte dell’aging: l’arte di trasformare qualcosa di nuovo in qualcosa di antico.
Le richieste delle rockstar fioccano a dismisura e Murphy tratta strumenti di musicisti quali Jimmy Page, Joe Perry, Billy Gibbons, Gary Rossington, Joe Walsh, Dickey Betts, Eric Clapton, Peter Frampton.
Il resto, a questo punto, è storia moderna, anzi contemporanea.
Nel 2019, dopo un dissesto finanziario, la Gibson riparte con un nuovo assetto proprietario che si ripropone di rilanciare la gloriosa tradizione liuteristica del marchio. Il busuness plan prevede -fra l’altro- di rilanciare già per il 2020 il Custom Shop a cui viene conferito un restilyng decisivo la cui parola d’ordine è: “qualità assoluta”.
Nell’ambito del Custom Shop viene creata un’ulteriore divisione -ancora più specialistica- la cui guida viene affidata a …Tom Murphy.
Il “The Murphy Lab” rappresenta il tributo che -oggi- proprio la Gibson riconosce al suo vecchio dipendente che un tempo riparava le “second chioce”. Un tributo che riconosce Murphy come autorità assoluta nella esatta riproduzione di esemplari storici.
Oggi Tom Murphy è “Master Artisian” di una divisione del Custom Shop Gibson che porta il suo stesso nome, con l’incarico di formare i maestri liutai della casa e portarli ad un livello avanzato nella produzione di veri e propri cloni di chitarre d’epoca.
La produzione del “Lab” fonda i suoi caposaldi su principi non negoziabili: costruzione interamente a mano, legni di pregio, rispetto dei pesi originali, utilizzo di colle animali, riproduzione chimica delle plastiche, hardware ed elettroniche di livello top come in origine.
Quattro le finiture disponibili (Ultra-Light Aging, Light Aging, Heavy Aging e Ultra-Heavy Aging) per scegliere uno strumento custodito per oltre sessant’anni in astuccio o, via via, uno strumento tormentato sui palchi.
Uno strumento firmato “Tom Murphy” ti riporta nella Gibson Golden Era. E lo fa senza mezzi termini.